LO SHIATSU E L’ASCOLTO

Quest’anno la nostra federazione ha sperimentato per la prima volta una formula nuova, rispetto a tutti i suoi eventi culturali istituzionali, ovvero ha individuato un tema unico da declinare poi sui vari livelli (simposio, convegno, ecc…). Il tema scelto è stato quello dell’ascolto. Anche la Settimana dello Shiatsu, quindi, avrà sullo sfondo lo stesso tema.

Sono davvero tante le informazioni che sono state messe sui vari tavoli di lavoro e nelle varie relazioni, e farne una sintesi rischierebbe di diventare molto riduttivo; però voglio provarci lo stesso.

Parto da un’affermazione della dott.ssa Franca Olivetti Manoukian, ospite dell’ultimo Simposio Insegnanti: “abbiamo sempre a che fare con problemi complessi e la complessità non può essere scomposta, si affronta solo attraverso il concorrere ed il confrontarsi tra diversi punti di vista”.

Come operatori dovremmo aver già sperimentato questa affermazione, perché ogni essere umano che incontriamo sulla nostra strada, compresi noi stessi, è un fenomeno estremamente complesso, frutto dei propri geni, della propria cultura, della propria biografia… gli orientali aggiungerebbero anche del proprio karma.

La stessa complessità si ritrova quindi anche in ogni gruppo formato da esseri umani, ovvero a livello sociale, nel quale la complessità del singolo ne crea una nuova attraverso la rete di relazioni bidirezionali con gli altri membri del gruppo.

Quando ci troviamo davanti ad una persona (come operatori per esempio) ciò che ci viene in aiuto nel cogliere le sfumature originali del singolo, che caratterizzano la sua soggettività e che creano la sua condizione psico-fisica del momento, è proprio la nostra capacità di ascolto. Ma non ci riferiamo solo al senso dell’udito ovviamente, bensì a tutto di noi: i sensi del corpo, l’intelletto e l’intuizione. A maggior ragione quando ci troviamo davanti ad un gruppo di persone (come insegnanti per esempio).

Ma questa non è una qualità che si improvvisa bensì va coltivata lungamente, perché per entrare in contatto con l’altra persona occorre prima di tutto essere entrati in contatto con noi stessi.

Ascoltare sé stessi in altri termini consente di trovare una coerenza al nostro essere ma anche al nostro agire, ovvero al momento in cui l’esistenza si fa realtà, sia a livello individuale che collettivo, dove la realtà dovrebbe essere creata con la stessa scrupolosa attenzione e confronto di pensieri.

Lo Shiatsu, nelle sue molteplici declinazioni, offre, a vari livelli, dal più meccanico al più percettivo e intuitivo, gli strumenti idonei per sviluppare questa capacità ad entrare in relazione con la complessità dell’altro in senso creativo, e la creatività riguarda non solo il destinatario delle cure (nel senso umanistico del termine) dell’operatore, ovvero il ricevente, bensì l’operatore stesso.

La capacità dell’ascolto diventa quindi il grande e prezioso contributo che lo shiatsu può offrire all’intera società.

Andrea Mascaro
Presidente FISieo