L’Operatore risponde
Qual è la formazione dell’Operatore professionale?
La formazione, è bene ribadirlo, non è però solo di tipo cognitivo: è esperienza, crescita interiore, evoluzione. Lo shiatsu che può esprimere un operatore cambia anche in proporzione a questi fattori; non è una tecnica, è un’arte. La formazione è continua, poiché la pratica lo fa entrare in contatto con persone e realtà diverse, che lo stimolano ad un costante aggiornamento e rinnovamento. L’accesso al Registro Operatori Shiatsu (ROS) è possibile dopo una formazione minima triennale presso una delle Scuole accreditate e aver sostenuto un esame teorico pratico. Il professionista è tenuto all’aggiornamento continuo secondo quanto previsto dalla legge 4/2013. I nostri incontri sono una fonte di arricchimento continuo, ma anche ogni trattamento che facciamo ci arricchisce. Ogni anno abbiamo convegni e seminari esperienziali regionali, interregionali e nazionali, che ci permettono di aggiornarci e di coltivare il nostro percorso di crescita tecnico, culturale, professionale e personale. La nuova legge, che disciplina le libere professioni come la nostra, impone l’aggiornamento continuo, ma in FISieo questa non è una novità: lo facciamo perchè ne sentiamo la necessità e perché riteniamo che l’aggiornamento oltre che crescita e ricchezza professionale sia evoluzione e rinnovamento. Nel corso di un trattamento shiatsu si stabilisce un ascolto reciproco tra operatore e ricevente: è un ascolto che va anche ben oltre le sensazioni fisiche che si percepiscono, includendo emozioni, sensazioni, i piani sottili della mente e dello spirito. Per questo, nel suo percorso formativo l’operatore impara ad ascoltare come ricevente prima ancora che come operatore. Non a caso nel progetto formativo di un operatore rientra anche il ricevere periodicamente un certo numero di trattamenti.
Quali sono le regole a cui l’operatore FISieo deve attenersi?
Oltre le regole dettate dallo Statuto e dal Regolamento Interno, gli Operatori sono impegnati nell’osservanza del Codice deontologico e di autodisciplina, che deve essere reso disponibile all’utenza nell’ambiente di lavoro.
L’operatore shiatsu si può definire operatore sanitario?
No. Nel documento informativo che l’operatore shiatsu professionista sottopone all’attenzione del suo ricevente viene chiaramente indicato che “le prestazioni professionali erogate non possono in alcun modo essere assimilate a quelle di operatori sanitari (medici, fisioterapisti, ecc.). Le tecniche praticate non sono materia medica e non si pongono come obiettivo la risoluzione di patologie e sintomi di stretta pertinenza medico/sanitaria”.
Cos’è lo shiatsu per un operatore, al di là di rappresentare una realizzazione professionale?
Lo shiatsu è per gli operatori FISieo, oltre che uno studio approfondito delle materie di base e specifiche, un percorso personale, una ricerca interiore, una opportunità di conoscenza e di sapienza, di dialogo e di scoperta di se stessi e degli altri. Le scuole accreditate FISieo rispondono con i loro programmi formativi e didattici a tutti i requisiti richiesti; questo garantisce gli operatori e le persone che si rivolgono a loro per i trattamenti shiatsu sulla bontà della formazione che c’è alle spalle. Operatore professionista non ci si improvvisa, si studia e ci si forma prima di operare. La formazione, è bene ribadirlo, non è però solo di tipo cognitivo: è esperienza, crescita interiore, evoluzione. Lo shiatsu che può esprimere un operatore cambia anche in proporzione a questi fattori; non è una tecnica, è un’arte.
Shiatsu || Operatore || Trattamenti || FISieo || Legislazione